
PREISTORIA E PROTOSTORIA DI NICOSIA
Il territorio nicosiano è situato sul bacino superiore del fiume Salso, affluente del fiume Simeto; esso si insinua strategicamente tra i centri dei Nebrodi e quelli della Valle del Dittaino.
La sua particolare situazione geomorfologica ha favorito a Nicosia, durante la protostoria, il cosiddetto "trogloditismo", cioè l`insediamento umano in grotte naturali o artificiali, disseminate nel tessuto urbano di Nicosia e di Sperlinga, come ad esempio in C/da di Santi Quaranta (resti di una necropoli con ipogei scavati sudi una cresta rocciosa sul torrente Fiumetto), in C/da Perciata (tombe ad arcosolio), nel Balzo della Rossa (castello rupestre), a Monte S. Onofrio e Cozzo S. Marco (ipogei paleocristiani), e nelle grotte di Contrada Vaccarra.
In epoca romana e tardo-antica, gli insediamenti rupestri vennero poi usati principalmente a scopo funerario, mentre durante i secoli del medioevo vennero riutilizzati come castrum o luoghi privilegiati di controllo del territorio. Durante le epoche più recenti, le stesse grotte vennero infine utilizzate come abitazioni rurali e come siti produttivi (palmenti, fornaci, stalle, silos, ecc.).
In riferimento alla protostoria, nel sito di Nicosia si è ipotizzato di individuare antiche città dell’entroterra isolano di cui in atto non si conosce l’antica collocazione; in particolare:
- Engyon, la città cretese delle Dee Madri, che Diodoro pone a 18 km circa da Agira;
- Herbita, città sicula che seppe resistere all’assedio del tiranno Dionisio, il cui principe Arconide II fondò la città di Halesa;
- Imachara, città pre-greca, ricordata da Cicerone nelle Verrine come centro ricco di campagne fertili.
Si è anche ipotizzato un’origine sicana del toponimo “Nicosia”: secondo Diodoro Siculo, la saga di Minosse, Dedalo e Kokalos si svolge in Sicilia ambientata nella città di Camico; però, nella versione più antica del mito, tale vicenda viene invece ambientata nella città di Inykon o Inikos[1]: Cocalo era il re dei Sicani, e dominava questi …la più gran parte della Sicania, ed era la sua regia Inico, o sia Imito città destrutta… Oltre d`Inico signoreggiava Cocalo ancora Iccara, Erice, Maccara, Camico e Omsace, antichissimi castelli della Sicania, l`ultimo dei quali fu la più antica parte di quella famosa città, che Agrigento poscia si disse.
Poichè in Sicilia, durante il periodo sicano, il fiume più grande veniva indicato con il nome Ynykos (oppure, più semplicemente, con la voce “Ny`ku”), probabilmente la città di Inikon si chiamava così in quanto vicino al più grande fiume di allora, l’Ynykos o Ny`ku (attuale fiume Salso, ex Imera). Poiché, in linguaggio semitico (la lingua dei Sicani), la terra o la città viene detta shya, allora la voce Nicosia, letta dal semitico antico “Nyku’shìa”, potrebbe significare “la città (shya) di Ny’ku” (cioè del fiume Ynykos, identificato con il Salso).
Ma, indipendentemente da queste ipotesi, l`origine di Nicosia dovrebbe risalire alla dominazione bizantina dell`Isola.
Nella seconda metà dell`VIII secolo, sotto il regno di Leone III Isaurico (675-741 d.C.), vennero emanati una serie di editti per eliminare il culto delle immagini sacre (iconoclastia): con il primo editto imperiale, del 726 d.C., venne imposta la distruzione delle icone e ciò condusse a una rivolta dei difensori del culto delle immagini (i cosidetti iconoduli); ma l’imperatore reagì perpetrando una terribile persecuzione verso quei monaci che non accettarono l’imposizione. Si assistette così ad un imponente trasferimento di greci-bizantini verso l’Italia del Sud e verso la Sicilia in particolare.
Come conseguenza, in Sicilia, diversi borghi vennero occupati o edificati da nuclei di stratioti (soldati-monaci-contadini) bizantini che, una volta giunti nell’Isola, non di rado denominarono il loro nuovo insediamento con il nome del luogo di provenienza; si può allora ipotizzare che, intorno all’VIII secolo d.C., stratioti bizantini, per difendersi dalle incursioni costiere arabe, innalzarono una roccaforte nell`attuale Monte San Giorgio, intorno alla quale si rifugiarono popolazioni cristiane, dando origine ad un borgo che costituì il primo nucleo della futura città di Nicosia.
E se ipotizziamo che il novello borgo venne abitato da fuggitivi di Cipro provenienti dalla capitale Neycosia o Leucosia, possiamo supporre che essi denominarono il borgo Nicosaion, toponimo poi trasformato dagli arabi in Niqu?în.
[1] Erodoto VII, pag.170