Il vessillo aragonese della basilica di S. Maria Maggiore
Vessillo di Pietro II d’Aragona - Basilica di S. Maria Maggiore
Nella Basilica di S. Maria Maggiore è custodito un vessillo che, per tradizione e anche come riportato in alcune guide locali, viene attribuito agli Aragona di Sicilia (dono di Pietro II nel 1337 alla civitas di Nicosia).
Ma è veramente così ? Non sembra, è necessaria una correzione !
Lo stemma di Federico II d’Aragona (padre di Pietro II) presentava nell’inquartato in croce di Sant`Andrea, nei due angoli superiore e inferiore le bande vermiglie e d`oro (degli Aragona) e nei due angoli laterali le aquile nere in campo d`argento (degli Svevi); il sovrano aveva voluto così stabilire una legittimazione ereditaria dagli Svevi, che sarà seguita nel tempo dai successori.
Il vessillo di S. Maria Maggiore rappresenta ben altro ! Per inquadrare storicamente lo stemma araldico presente nella basilica di S. Maria Maggiore dobbiamo fare un salto in avanti di cinque secoli, allorché Ferdinando IV di Borbone, mantenendo la distinzione tra Regno di Napoli e Regno di Trinacria, aveva differenziato anche il loro stemma che, se ovviamente era il medesimo per i due regni nello scudo centrale, presentava caratteristiche diverse nell`ornato: cornici barocche o foglie di palma per il Regno di Napoli, grande Aquila coronata di S. Giovanni per la Trinacria..
Nello scudo borbonico erano rappresentati:
a) nei primi due quarti:
- le Torri di Castiglia d`oro su fondo di rosso inquartato con i Leoni di Leon di rosso su fondo d`argento;
- i Pali di rosso e d`oro d`Aragona e quelli campati in Croce di Sant`Andrea con le due Aquile nere su fondo d`argento rappresentanti la Sicilia;
- campo azzurro, seminato di gigli d’oro, con la bordura composta d’argento e di rosso (Borgogna moderna);
- tappeto di gigli d`oro in campo azzurro, sormontato da un Rastrello rosso;
- sul tutto dei primi due quarti, lo stemma dei Borbone, cioè tre Gigli d`oro in posizione 2 - 1 in campo azzurro, con sopra la Mela granata su fondo d`argento;
b) nei due quarti sottostanti:
- campo azzurro, seminato di gigli d’oro, con la bordura composta d’argento e di rosso (Borgogna moderna)
- tappeto di gigli d`oro in campo azzurro, sormontato da un Rastrello rosso;
- lo scudo del Portogallo (d`argento con cinque Scudetti d`azzurro posti in croce caricati ciascuno d`un bisante d`argento in Croce di Sant`Andrea, con la bordura di rosso caricata di sette Castelli di oro);
- leone d`oro in campo nero (Brabante);
- sul tutto dei secondi due quarti, uno scudo spartito tra Fiandra (leone di nero in campo d`oro) e Anversa (aquila di rosso in campo d`argento);
- in fondo al collare, la croce di Gerusalemme.
Lo stemma conservato nella Basilica di S. Maria Maggiore non rappresenta quindi il Vessillo di Pietro II d’Aragona, bensì l’arma dei Borbone di Trinacria (datazione compresa fra gli anni 1759 – 1814).
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